Come le lobby della carne ci manipolano per nascondere gli allevamenti intensivi

By Germana Carillo - GreenMe.it - 28 Gennaio 2022

Alcune lobby del settore della carne “agiscono in modo tentacolare in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata”: la denuncia di Greenpeace contro i gruppi di settore pronti a tutto pur di prevenire il calo del consumo di carne

“Mangia carne migliore”, “Non fare a meno delle proteine animali”. Spot e slogan nelle scuole, negli studi medici, sui social network, in televisione, che lasciano poco spazio all’immaginazione: le lobby della carne si stanno infiltrando ovunque, anche di nascosto, per spingerci a consumare sempre più carne, senza necessariamente distinguere tra carni industriali e carni ecologiche.

È la denuncia che arriva da Greenpeace, che in un nuovo rapporto (Come le lobby della carne ci manipolano per convincerci che l’allevamento intensivo non esiste e che la carne è necessaria quotidianamente) si è focalizzata sugli stratagemmi con cui la lobby della carne ha risposto in Francia al cambiamento di gusti dei consumatori e delle politiche agricole, alimentari e ambientali europee.

Leggi anche: Gli allevamenti intensivi sono bombe a orologeria, ma la Cop26 se ne sta dimenticando (INTERVISTA)

Molte organizzazioni di categoria, infatti, promuovono il consumo di carne, sostenendo che sia per definizione sostenibile.

GreenPeace France - [Thread] Comment les lobbies de la viande nous manipulent. - Nous avons mené l'enquête. - On vous explique tout.


In realtà mirano a farci credere che in Francia non esistono allevamenti intensivi, e quindi cercano di prevenire la riduzione del consumo di carne necessaria per rispondere alle l’emergenza climatica Questo è ciò che abbiamo studiato, dicono da Greenpeace Francia.


Una rete di influenza “dilagante”

Nel rapporto, Greenpeace ha identificato 25 organizzazioni professionali e interprofessionali che difendono gli interessi dell’industria della carne e formano “una rete tentacolare di influenza“. Tredici di questi sono legati alla Federazione nazionale dei sindacati degli allevatori (FNSEA), nove al ramo suino (Inaporc) e dieci al ramo carne e bestiame (Interbev).

Greenpeace osserva, ad esempio, che l’Interbev avrebbe sviluppato una strategia per influenzare i bambini e i giovani, che l’Inaporc finanzia un club parlamentare chiamato “Club des amis du porc” o che il 60% del bilancio dell’Associazione nazionale interprofessionale del pollame da carne (Anvol ), si è dedicata, nel 2020, alla comunicazione.

Una vera e propria rete, appunto e attraverso questa comunicazione le lobby intendono “convincere i consumatori di carne che sono preoccupati per il loro impatto sul pianeta e sul benessere degli animali“, osserva Greenpeace.

Dal canto loro, in pratica, il settore della carne afferma che “gli allevamenti, anche quando sono industriali”, sono “parte integrante della soluzione alla crisi climatica e ambientale”. E non vengono, così, mai presentati “come una delle sue cause”.

Secondo la Ong, i produttori giocano sui cliché dei valori francesi, mettendo in luce “il mito delle proteine”, stabilendo “un legame tra carne e identità nazionale” o – peggio – facendo credere che “la carne crei legami sociali”.

Greenpeace denuncia così, tra le altre, la campagna pubblicitaria di Interbev “Ama la carne, mangia meglio” del 2020 e ne critica la brochure “Salute: non dimenticare la carne!” distribuita da Interbev nel 2016 in 7.900 sale d’attesa degli operatori sanitari. E ricorda, inoltre, come le organizzazioni interprofessionali partecipino a numerosi eventi medici e nutrizionali professionali e pubblici.

E l’Europa?

L’Europa finanzia campagne pubblicitarie a favore del consumo di carne e finalizzate al rilancio della carne in Europa, denuncia Greenpeace. Nel periodo 2016-2020, oltre 250 milioni di euro sono stati destinati a campagne di promozione della carne e latticini. Le organizzazioni francesi hanno ricevuto 68 milioni di euro per la promozione di carne e latticini, a fronte di soli 17 milioni di euro per frutta e verdura.

Leggi anche: L’UE investe milioni di euro per promuovere il consumo di carne e latticini: l’inchiesta di Greenpeace che fa riflettere

La carne quindi monopolizza il 54% di tutti i fondi ricevuti per la promozione dei prodotti agricoli, a discapito in particolare di legumi, frutta e verdura. E, dal canto suo, la FICT (Federazione salumifici industriali di suini, ristoratori e trasformatori) ha dispiegato una vasta campagna di comunicazione di più di uno milioni di euro in Giappone per importatori, ristoratori o distributori. I seminari sono stati organizzati a Tokyo e Osaka, gli spot mandati in sei regioni, gli annunci mostrati sulla stampa online, sul cartaceo e sui social network. E ha anche speso circa 600mila euro in Canada per azioni simili nel periodo 2020-2021. In entrambi i casi, dicono da Greenpeace, le campagne sono state finanziate dall’Unione Europea – e quindi dal contribuenti — fino all’80%.

Il rapporto pubblicato da Greenpeace è associato a una petizione online per denunciare l’influenza delle lobby della carne sui bambini.

Firma la petizione QUI.

QUI trovi il report completo.


How the meat lobbies manipulate us to hide intensive farming

By Germana Carillo - GreenMe.it - ​​January 28, 2022

Some lobbies in the meat sector "act sprawling in all areas of public and private life": Greenpeace's complaint against sector groups ready to do anything to prevent a decline in meat consumption

“Eat better meat”, “Don't do without animal proteins”. Commercials and slogans in schools, in doctors' offices, on social networks, on television, which leave little room for the imagination: the meat lobbies are infiltrating everywhere, even secretly, to push us to consume more and more meat, without necessarily distinguishing between industrial meats and ecological meats.

This is the complaint that comes from Greenpeace, which in a new report (Like the lobbies of meat manipulate us to convince us that intensive farming does not exist and that meat is needed every day) has focused on the stratagems with which the meat lobby has responded in France to the change in consumer tastes and agricultural, food and environmental policies European.

Read also: Intensive farms are time bombs, but Cop26 is forgetting them - INTERVIEW

Many trade organizations, in fact, promote the consumption of meat, arguing that it is by definition sustainable.

GreenPeace France - Thread - Comment les lobbies de la viande nous manipulent. - Nous avons mené l'enquête. - On vous explique tout.


In reality they aim to make us believe that in France there are no intensive farming, and therefore they try to prevent the reduction in the consumption of meat necessary to respond to the climate emergency. This is what we have studied, say Greenpeace France.


A "rampant" network of influence

In the report, Greenpeace identified 25 professional and interbranch organizations that defend the interests of the meat industry and form "a sprawling network of influence". Thirteen of these are linked to the National Federation of Farmers' Unions (FNSEA), nine to the swine branch (Inaporc) and ten to the meat and livestock branch (Interbev).

Greenpeace notes, for example, that Interbev would have developed a strategy to influence children and young people, that Inaporc funds a parliamentary club called "Club des amis du porc" or that 60% of the Association's budget interprofessional national poultry for meat (Anvol), dedicated itself, in 2020, to communication.

A real network, precisely and through this communication the lobbies intend to "convince meat consumers who are concerned about their impact on the planet and on animal welfare", observes Greenpeace.

For their part, in practice, the meat sector affirms that "farms, even when they are industrial", are "an integral part of the solution to the climate and environmental crisis". And thus they are never presented "as one of its causes".

According to the NGO, producers play on the clichés of French values, highlighting "the myth of proteins", establishing "a link between meat and national identity" or - worse - making people believe that "meat creates social bonds" .

Greenpeace thus denounces, among others, the Interbev advertising campaign "Love meat, eat better" of 2020 and criticize the brochure "Health: don't forget meat!" distributed by Interbev in 2016 in 7,900 waiting rooms for healthcare workers. It also recalls how inter-professional organizations participate in numerous professional and public medical and nutritional events.

And Europe?

Europe finances advertising campaigns in favor of meat consumption and aimed at relaunching meat in Europe, reports Greenpeace. Over the period 2016-2020, over 250 million euros were allocated to campaigns to promote meat and dairy products. French organizations received € 68 million for the promotion of meat and dairy products, compared with just € 17 million for fruit and vegetables.

Read also: The EU invests millions of euros to promote the consumption of meat and dairy products: the Greenpeace investigation that makes you think

Meat therefore monopolizes 54% of all funds received for the promotion of agricultural products, particularly to the detriment of legumes, fruit and vegetables. And, for its part, the FICT (Federation of industrial cured meat factories of pigs, restaurateurs and processors) has deployed a vast communication campaign of more than one million euros in Japan for importers, restaurateurs or distributors. Seminars were organized in Tokyo and Osaka, commercials sent to six regions, ads shown in online print, print and social networks. And it also spent around € 600,000 in Canada on similar actions in the 2020-2021 period. In both cases, according to Greenpeace, the campaigns were financed by the European Union - and therefore by the taxpayer - up to 80%.

The report released by Greenpeace is associated with an online petition to denounce the influence of meat lobbies on children.

Sign the petition HERE

HERE find the complete report.


Comment les lobbies de la viande nous manipulent pour cacher l'agriculture intensive

Par Germana Carillo - GreenMe.it - ​​28 janvier 2022

Certains lobbies du secteur de la viande « agissent de manière tentaculaire dans tous les domaines de la vie publique et privée » : plainte de Greenpeace contre des groupes du secteur prêts à tout pour empêcher une baisse de la consommation de viande

"Mieux manger de la viande", "Ne pas se passer de protéines animales". Publicités et slogans dans les écoles, dans les cabinets médicaux, sur les réseaux sociaux, à la télévision, qui laissent peu de place à l'imaginaire : les lobbies de la viande s'infiltrent partout, même en cachette, pour nous pousser à consommer de plus en plus de viande, sans forcément faire la distinction entre viandes industrielles et viandes écologiques.

C'est la plainte qui vient de Greenpeace, qui dans un nouveau rapport (Comme le les lobbys de la viande nous manipulent pour nous convaincre que l'agriculture intensive n'existe pas et qu'il faut de la viande au quotidien) s'est penché sur les stratagèmes par lesquels le lobby de la viande a répondu en France à l'évolution des goûts des consommateurs et des politiques agricoles, alimentaires et environnementales européennes .

Lire aussi : [Les élevages intensifs sont des bombes à retardement, mais la Cop26 les oublie](INTERVIEW)](https://www.greenme.it/informarsi/cop-26/allevamenti-intensivi-cop26/)

De nombreuses organisations professionnelles, en effet, promeuvent la consommation de viande, arguant qu'elle est par définition durable.

GreenPeace France - Thread - Commentez les lobbies de la viande nous manipulent. - Nous avons mené l'enquête. - On vous explique tout.


En réalité ils visent à nous faire croire qu'en France il n'y a pas d'élevage intensif, et donc ils essaient d'empêcher la réduction de la consommation de viande nécessaire pour répondre à l'urgence climatique, c'est ce que nous avons étudié, dit Greenpeace France.


Un réseau d'influence « rampant »

Dans le rapport, Greenpeace recense 25 organisations professionnelles et interprofessionnelles qui défendent les intérêts de l'industrie de la viande et forment "un vaste réseau d'influence". Treize d'entre eux sont rattachés à la Fédération nationale des syndicats d'agriculteurs (FNSEA), neuf à la branche porcine (Inaporc) et dix à la branche viande et élevage (Interbev).

Greenpeace note, par exemple, qu'Interbev aurait développé une stratégie pour influencer les enfants et les jeunes, que l'Inaporc finance un club parlementaire appelé "Club des amis du porc" ou encore que 60% du budget de l'Association nationale interprofessionnelle volailles de chair (Anvol), se consacre, en 2020, à la communication.

Un vrai réseau, justement et à travers cette communication les lobbies entendent "convaincre les consommateurs de viande soucieux de leur impact sur la planète et sur le bien-être animal", observe Greenpeace.

De son côté, dans la pratique, la filière viande affirme que "les élevages, même lorsqu'ils sont industriels", font "partie intégrante de la solution à la crise climatique et environnementale". Et ainsi ils ne sont jamais présentés « comme l'une de ses causes ».

Selon l'ONG, les producteurs jouent sur les clichés des valeurs françaises, mettant en avant "le mythe des protéines", établissant "un lien entre viande et identité nationale" ou - pire - faisant croire que "la viande crée du lien social".

Greenpeace dénonce ainsi, entre autres, la campagne publicitaire d'Interbev "Aime la viande, mange mieux" de 2020 et critique la brochure "Santé : n'oublie pas la viande !" distribué par Interbev en 2016 dans 7 900 salles d'attente pour le personnel soignant. Il rappelle également la participation des interprofessions à de nombreuses manifestations médicales et nutritionnelles professionnelles et publiques.

Et l'Europe ?

L'Europe finance des campagnes publicitaires en faveur de la consommation de viande et visant à relancer la viande en Europe, rapporte Greenpeace. Sur la période 2016-2020, plus de 250 millions d'euros ont été alloués à des campagnes de promotion de la viande et des produits laitiers. Les organisations françaises ont reçu 68 millions d'euros pour la promotion de la viande et des produits laitiers, contre seulement 17 millions d'euros pour les fruits et légumes.

Lire aussi : L'UE investit des millions d'euros pour promouvoir la consommation de viande et de produits laitiers : l'enquête de Greenpeace qui fait réfléchir

La viande accapare ainsi 54% de tous les fonds reçus pour la promotion des produits agricoles, notamment au détriment des légumineuses, fruits et légumes. Et, de son côté, la FICT (Fédération des usines industrielles de charcuterie de porcs, restaurateurs et transformateurs) a déployé une vaste campagne de communication de plus d'un million d'euros au Japon à destination des importateurs, restaurateurs ou distributeurs. Des séminaires ont été organisés à Tokyo et à Osaka, des publicités envoyées dans six régions, des publicités diffusées dans la presse écrite en ligne, la presse écrite et les réseaux sociaux. Et il a également dépensé environ 600 000 € au Canada pour des actions similaires sur la période 2020-2021. Dans les deux cas, selon Greenpeace, les campagnes ont été financées par l'Union européenne - et donc par le contribuable - à hauteur de 80 %.

Le rapport publié par Greenpeace est associé à une pétition en ligne pour dénoncer l'influence des lobbies de la viande sur les enfants.

Signez la pétition ICI

ICI retrouvez le rapport complet.


Cómo nos manipulan los lobbies de la carne para ocultar la agricultura intensiva

Por Germana Carillo - GreenMe.it - ​​​​28 de enero de 2022

Algunos lobbies del sector cárnico "actúan desparramados en todos los ámbitos de la vida pública y privada": la denuncia de Greenpeace contra los grupos del sector dispuestos a todo para evitar el descenso del consumo de carne

“Comer mejor carne”, “No prescindir de las proteínas animales”. Anuncios y consignas en las escuelas, en los consultorios médicos, en las redes sociales, en la televisión, que dejan poco espacio a la imaginación: los lobbies de la carne se infiltran por todas partes, incluso a escondidas, para empujarnos a consumir cada vez más carne, sin distinguir necesariamente entre carnes industriales y carnes ecológicas.

Esta es la denuncia que proviene de Greenpeace, que en un nuevo informe (Como el los lobbies de la carne nos manipulan para convencernos de que la ganadería intensiva no existe y que la carne se necesita todos los días) se ha centrado en las estratagemas con las que el meat lobby ha respondido en Francia al cambio de gustos de los consumidores y de las políticas agrarias, alimentarias y medioambientales europeas. .

Lea también: [Las granjas intensivas son bombas de relojería, pero Cop26 las está olvidando](ENTREVISTA)](https://www.greenme.it/informarsi/cop-26/allevamenti-intensivi-cop26/)

Muchas organizaciones comerciales, de hecho, promueven el consumo de carne, argumentando que es por definición sostenible.

GreenPeace Francia - [Hilo] Comentar les lobbies de la viande nous manipulent. - Nous avons mené l'enquête. - On you explique tout.


En realidad pretenden hacernos creer que en Francia no hay ganadería intensiva, y por tanto intentan impedir la reducción del consumo de carne necesaria para responder a la emergencia climática.Es lo que hemos estudiado, dice Greenpeace Francia.


Una red de influencia "desenfrenada"

En el informe, Greenpeace identificó 25 organizaciones profesionales e interprofesionales que defienden los intereses de la industria cárnica y forman "una red de influencia en expansión". Trece de estos están vinculados a la Federación Nacional de Sindicatos Campesinos (FNSEA), nueve a la rama porcina (Inaporc) y diez a la rama cárnica y pecuaria (Interbev).

Greenpeace señala, por ejemplo, que Interbev habría desarrollado una estrategia para influir en los niños y jóvenes, que Inaporc financia un club parlamentario llamado "Club des amis du porc" o que el 60% del presupuesto de la Asociación Nacional Interprofesional de Aves de Corral para carne (Anvol), se dedicó, en 2020, a la comunicación.

Una red real, precisamente ya través de esta comunicación los lobbies pretenden "convencer a los consumidores de carne que están preocupados por su impacto en el planeta y en el bienestar animal", observa Greenpeace.

Por su parte, en la práctica, el sector cárnico afirma que "las granjas, aun cuando sean industriales", son "parte integral de la solución a la crisis climática y ambiental". Y así nunca se presentan "como una de sus causas".

Según la ONG, los productores juegan con los clichés de los valores franceses, destacando "el mito de las proteínas", estableciendo "un vínculo entre la carne y la identidad nacional" o, peor aún, haciendo creer a la gente que "la carne crea vínculos sociales".

Greenpeace denuncia así, entre otras, la campaña publicitaria de Interbev "Ama la carne, come mejor" de 2020 y critica el folleto "Salud: ¡no te olvides de la carne!" distribuido por Interbev en 2016 en 7.900 salas de espera para trabajadores de la salud. También recuerda cómo las organizaciones interprofesionales participan en numerosos eventos médicos y nutricionales profesionales y públicos.

¿Y Europa?

Europa financia campañas publicitarias a favor del consumo de carne y destinadas a relanzar la carne en Europa, informa Greenpeace. Durante el periodo 2016-2020 se han destinado más de 250 millones de euros a campañas de promoción de productos cárnicos y lácteos. Las organizaciones francesas recibieron 68 millones de euros para la promoción de productos cárnicos y lácteos, en comparación con solo 17 millones de euros para frutas y verduras.

Lea también: La UE invierte millones de euros para promover el consumo de carne y productos lácteos: la investigación de Greenpeace que te hace pensar

La carne acapara así el 54% de todos los fondos recibidos para la promoción de los productos agrícolas, en particular en detrimento de las legumbres, frutas y hortalizas. Y, por su parte, la FICT (Federación de fábricas industriales de embutidos de cerdo, restauradores y procesadores) ha desplegado una vasta campaña de comunicación de más de un millón de euros en Japón para importadores, restauradores o distribuidores. Se organizaron seminarios en Tokio y Osaka, se enviaron comerciales a seis regiones, se mostraron anuncios en medios impresos en línea, medios impresos y redes sociales. Y también gastó alrededor de 600.000€ en Canadá en acciones similares en el periodo 2020-2021. En ambos casos, según Greenpeace, las campañas fueron financiadas por la Unión Europea -y por tanto por el contribuyente- hasta en un 80%.

El informe publicado por Greenpeace está asociado con una petición en línea para denunciar la influencia de los lobbies de la carne en los niños.

Firma la petición AQUÍ

AQUÍ encuentre el informe completo.


肉类游说团如何操纵我们隐藏集约化农业

通过 Germana Carillo - GreenMe.it - 2022 年 1 月 28 日

肉类行业的一些游说团体“在公共和私人生活的所有领域蔓延”:绿色和平组织对准备采取任何措施防止肉类消费下降的行业团体的投诉

“吃更好的肉”,“不要没有动物蛋白”。学校、医生办公室、社交网络、电视上的广告和标语,几乎没有想象空间:肉食游说无处不在,甚至是秘密地渗透,以推动我们消费越来越多的肉,而不必区分工业肉类和生态肉类。

这是来自绿色和平组织的投诉,在一份新的 报告 中(如肉类游说团体操纵我们说服我们不存在集约化农业并且每天都需要肉类)专注于肉类游说团体在法国应对消费者口味和农业、食品和环境政策变化的策略欧洲.

另请阅读:集约化农场是定时炸弹,但 Cop26 忘记了它们(采访)

事实上,许多贸易组织提倡肉类消费,认为从定义上讲它是可持续的。

绿色和平法国 - 评论大厅 de la viande nous manipulent。 - Nous avons mené l'enquête。 - 关于你的明确宣传。


实际上,他们的目的是让我们相信法国没有集约化农业,因此他们试图防止减少肉类消费以应对气候紧急情况。这就是我们所研究的,法国绿色和平组织说。


一个“猖獗的”影响网络

在报告中,绿色和平组织确定了 25 个维护肉类行业利益并形成“庞大影响力网络”的专业和跨部门组织。其中 13 个与全国农民工会联合会 (FNSEA) 相关联,9 个与猪分会 (Inaporc) 相关联,10 个与肉类和牲畜分会 (Interbev) 相关联。

例如,绿色和平组织指出,Interbev 将制定一项影响儿童和年轻人的战略,Inaporc 资助了一个名为“Club des amis du porc”的议会俱乐部,或者该协会 60% 的预算用于肉类的跨专业国家家禽(Anvol),在 2020 年致力于沟通。

一个真正的网络,正是通过这种交流,游说团打算“说服关注肉类对地球和动物福利的影响的肉类消费者”,绿色和平组织观察到。

就肉类行业而言,在实践中,他们肯定“农场,即使它们是工业化的”,是“解决气候和环境危机的一个组成部分”。因此,它们从未被“作为其原因之一”呈现。

根据非政府组织的说法,生产者利用法国价值观的陈词滥调,强调“蛋白质的神话”,建立“肉类与民族认同之间的联系”,或者更糟糕的是,让人们相信“肉类创造了社会纽带”。

绿色和平组织因此谴责 Interbev 2020 年“爱吃肉,吃得更好”的广告活动等,并批评宣传册“健康:别忘了吃肉!” Interbev 于 2016 年在 7,900 个候诊室为医护人员分发。它还回顾了跨专业组织如何参与众多专业和公共医疗和营养活动。

欧洲呢?

欧洲资助有利于肉类消费的广告活动,旨在在欧洲重新推出肉类,据绿色和平组织报道。在 2016-2020 年期间,超过 2.5 亿欧元用于促进肉类和奶制品的活动。法国组织收到了 6800 万欧元用于推广肉类和奶制品,而水果和蔬菜仅获得 1700 万欧元。

另请阅读:欧盟投资数百万欧元促进肉类和奶制品的消费:让你思考的绿色和平组织调查

因此,肉类垄断了所有用于推广农产品的资金的 54%,特别是损害了豆类、水果和蔬菜。就其本身而言,FICT(猪、餐馆老板和加工商工业腌肉工厂联合会)在日本为进口商、餐馆老板或分销商部署了超过 100 万欧元的大规模宣传活动。在东京和大阪组织了研讨会,向六个地区发送了广告,在线印刷、印刷和社交网络上展示了广告。它还在 2020-2021 年期间在加拿大花费了大约 600,000 欧元用于类似行动。根据绿色和平组织的说法,在这两种情况下,这些活动都由欧盟资助——因此也由纳税人资助——高达 80%。

绿色和平组织发布的这份报告与一份在线请愿书有关,该请愿书谴责肉类游说对儿童的影响。

在请愿书上签名 这里

这里 找到完整的报告。


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